11 marzo 2014

NO FLY-ZONE



Campionato Open Calcio a 7 – Girone D – 3a giornata ritorno

VICTOR ARGENTERIA EUROPA - F.C.BRACCHIO = 2 - 1     

Santino,  08 Marzo 2014, h.15,00

Il cielo sopra Santino è vietato. I sogni e le aspettative dei rossoverdi bracchiesi si infrangono definitivamente, a mio giudizio, nel pomeriggio primaverile ai piedi della Valgrande. Si parla di area non sorvolabile ma il divieto è effimero, il velivolo bracchiese guidato da mister Stoto non corre mai il rischio di decollare, e quando lo fa si schianta al suolo subito, come quei goffi tentativi di volo che facevano improbabili elivelivoli sul finire dell’800. Le sconfitte ci stanno tutte, non sarò certo io a mettere in discussione, tecnica, modi giocare, sostituzioni, eccetera eccetera, l’approccio deve essere comunque quello di un gruppo che si muove per disputare partite e che porta in giro degnamente il nome del nostro paese e fino a qui la sconfitta di misura ci sta. Non ci sta negli scazzi, che ancora abbiamo visto, e che fanno del Bracchio di oggi una squadra spezzata, timorosa e incapace di avere un approccio sereno ad ogni partita. Ora che l’obbiettivo minimo (il quarto posto) è definitivamente sfumato la speranza di vedere “una squadra” nelle prossime e non poche partite, degna di essere considerata tale, rimane l’unica ambizione, anche programmatica in vista del prossimo campionato, a cui mister, giocatori e tifosi, possano ambire. Due squadre comunque che si equivalgono, quelle viste sabato, il primo tempo finisce a reti bianche con una bella parata di Berghi e un paio di belle occasioni sprecate dagli ospiti. Il Bracchio gioca bene in difesa e cerca varchi quando i padroni di casa premono maggiormente. Dopo pochi minuti della ripresa però in maniera diversa da quanto detto, Poletti, su corner di Yan (al rientro per i noti problemi di pubalgia) infila con una zuccata non facile il portiere avversario. Sembrerebbe una specie di svolta ma dopo pochi minuti, viene il pareggio, figlio della paura che dicevamo, della poca abitudine a comandare le partite, dell’assenza di polso che ti viene quando sei consapevole che sei forte. In pratica una carambola che favorisce il 22 avversario che probabilmente devia pure di braccio, dalla tribuna stampa mi è impossibile vedere, ma ha fatto specie il disimpegno da qualsiasi discussione del giocatore protagonista, che è sembrato volersi allontanare velocemente dal luogo del probabile delitto. Sappiate inoltre che il raddoppio avversario nasce da una situazione simile pochi minuti dopo. Il Bracchio però ha la forza di reagire e a malincuore annotiamo la traversa di Luchino Ellena, lo slalom meraviglioso di Scaramella che poi spreca tirando sul portiere e non servendo lo stesso Luca appostato lì vicino, il colpo di testa a tempo scaduto sempre di Scara che però aveva la forza di un budino molle. Insomma, mi ripeto, di perdere ci sta e la prestazione nel complesso non è stata del tutto negativa, dispiace vedere nervosismo e poca sicurezza, dispiace annotare l’ennesima espulsione di Scaramella a tempo scaduto, quante saranno dalla prima della serie a Strona nel famoso match con il Forno? Sette, nove o più? Qualcuno gli chieda ragione. Io non vedo congiure di palazzo contro il Becco io vedo una squadra che si sente debole, protesta e parla sempre. Come se il bandolo della matassa e del proprio destino fosse nella mani di un arbitro e non nelle proprie. Io sapevo il contrario. Chiudo con l’immagine del giorno che nessun i-Phone è riuscito a catturare, a pochi minuti dall’inizio del match, nella brughiera ingiallita alle pendici della valle, a molti metri dalla panchina e fuori dalle recinzione del campo, un uomo e la sua tenuta rossoverde con il 10 sulle spalle è assorto con mano sul fianco nel guardare un gregge di pecore dalla lana grigiastra. Il contrasto fra colori è meraviglioso ma la domanda è: a che cosa stava pensando?     

Kurt Logan
brano tratto da “La gazzetta di Boscopiano” del 10-03-2014

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