6 novembre 2013

DO YOU LUC ME?




Campionato Open Calcio a 7 - Girone D - 7a giornata andata
F.C.BRACCHIO – BUREGLIO MONT.LO = 3 - 2     
Bracchio, 2 Novembre 2013, h.15,00

La 10 che maglia meravigliosa!!! Anche nell’epoca della numerologia impazzita, con i 77, i 38, i 56 sulle maglie da calcio, chi non vorrebbe avere capacità, forza, astuzia per indossarla? Ai tempi, (sono stato bambino anche io), ho conosciuto coetanei, e poi ragazzi, e poi amici che avrebbero fatte carte false per indossarla. Io l’ho messa poche volte, per caso, sarà stata qualche amichevole, per quella maglia avevo sviluppato quella forma di timore/rispetto che me ne faceva stare alla larga. Per fare un esempio, una volta stavo parlando di musica con un amico e gli ho chiesto “Alberto ma tu non hai maglie di Bruce Springsteen?” e lui mi ha risposto: “Non ne sono degno”. Ecco, per la 10 io vivevo quel tipo di sensazione, sentivo di non esserne degno. La 10 la associ ai grandi, bisogna fare l’elenco dei soliti noti? Diciamo di no, ma citiamone due tanto per capire e omaggiare. La 10 è la maglia di Totti, campione eterno per la città eterna, Mergozzo è meno eterna di Roma ma se chiedi in giro chi è storicamente il custode della 10 mergozzese, in molti risponderebbero il Nico. Chapeau ad entrambi. Al Bracchio la 10 la porta il Luchino. Da sempre. Molto spesso quando mi ritrovo con il custode e il mister a parlare di tutto e di niente, salta fuori la storia di quando il custode guardava i molti ragazzi bracchiesi giocare al campo. Ce n’era uno piccolo, non tanto educato con i piedi, ma veloce, tenace, e a cui a volte venivano dei colpi incredibili. Spesso giocava con la maglia nerazzura di Obafemi Martins, lui che è bianchissimo e altrettanto spesso giocava con gli occhiali come Annibale Frossi, nerazzuro e bomber dell’Italia olimpica e d’oro nel 1936. Alla fine, con il tempo, del Luchino ci siamo innamorati tutti. Sabato il Luchino non ha fatto goal, ma lo ha fatto. Nel senso che ha impedito al Bureglio di pareggiare, con un recupero prodigioso e negando il goal in una situazione che dire già decisa è poco. Ben ha fatto il Bracchio a non sottovalutare gli avversari, non mi spiego proprio la posizione in classifica (ultimi con 2 punti), con la tenacia, la forza e la tecnica che hanno messo sul campo. In ogni caso partita dura e senza Scara squalificato ancor di più. Ma ogni tanto penso che, per crescere, questa squadra debba anche cavarsela da sola, anche se tanto deve al bomber quanto il bomber deve alla voglia, alla corsa, alla forza, al non mollarla mai (la partita) di tutti gli altri. Un modo nuovo o un giro lungo per rispolverare il famoso motto dumasiano: tutti per uno e uno per tutti. Così, un Bracchio sempre avanti con Yan (ma che corridoio trova Poletti? assist doc direi) e un doppio Pizza (finalmente!!) sveglio e rapace, subisce sempre il pari da un doppio Pazzaglia bravo sempre a girarsi sul destro, ma tiene l’ultimo vantaggio con le parate di Berghi (ma che portiere sta tirando fuori Antonino?) e un collettivo d’acciaio inox. Poi, il fatto che, ad elogio singolo e collettivo, eleggo a simbolo di giornata. Corner rossoverde, la palla finisce a Nick che sbuccia il tiro al volo, il Bureglio riparte, la difesa è scoperta; due, tre tocchi e sono di là, Luchino riparte come un fulmine, anche Fede è superato ma arriva lui e respinge il tiro ormai sicuro dell’avversario. Il nostro 10 non è Diego, Michel, Valentino, Gianni o Leo ma ha un cuore grande ed è una saetta. Il nostro 10 non lo cambiamo con nessuno. Quindi alla domanda che faceva Ian McKaye nella prima canzone del disco “Red Medicine” degli indimenticati e indimenticabili Fugazi, e che era: “Do you like me?” decisi si deve rispondere sì, tu mi piaci.                       

Kurt Logan
brano tratto da “La gazzetta di Boscopiano” del 03-11-2013

Nessun commento:

Posta un commento