
Campionato Open Calcio a 7 - Girone D - 7a giornata andata
F.C.BRACCHIO – BUREGLIO MONT.LO = 3 - 2
Bracchio, 2 Novembre 2013,
h.15,00
La 10 che maglia meravigliosa!!! Anche nell’epoca
della numerologia impazzita, con i 77, i 38, i 56 sulle maglie da calcio, chi
non vorrebbe avere capacità, forza, astuzia per indossarla? Ai tempi, (sono
stato bambino anche io), ho conosciuto coetanei, e poi ragazzi, e poi amici che
avrebbero fatte carte false per indossarla. Io l’ho messa poche volte, per
caso, sarà stata qualche amichevole, per quella maglia avevo sviluppato quella
forma di timore/rispetto che me ne faceva stare alla larga. Per fare un esempio,
una volta stavo parlando di musica con un amico e gli ho chiesto “Alberto ma tu
non hai maglie di Bruce Springsteen?” e lui mi ha risposto: “Non ne sono
degno”. Ecco, per la 10 io vivevo quel tipo di sensazione, sentivo di non esserne
degno. La 10 la associ ai grandi, bisogna fare l’elenco dei soliti noti?
Diciamo di no, ma citiamone due tanto per capire e omaggiare. La 10 è la maglia
di Totti, campione eterno per la città eterna, Mergozzo è meno eterna di Roma
ma se chiedi in giro chi è storicamente il custode della 10 mergozzese, in
molti risponderebbero il Nico. Chapeau ad entrambi. Al Bracchio la 10 la porta
il Luchino. Da sempre. Molto spesso quando mi ritrovo con il custode e il
mister a parlare di tutto e di niente, salta fuori la storia di quando il
custode guardava i molti ragazzi bracchiesi giocare al campo. Ce n’era uno
piccolo, non tanto educato con i piedi, ma veloce, tenace, e a cui a volte
venivano dei colpi incredibili. Spesso giocava con la maglia nerazzura di
Obafemi Martins, lui che è bianchissimo e altrettanto spesso giocava con gli
occhiali come Annibale Frossi, nerazzuro e bomber dell’Italia olimpica e d’oro
nel 1936. Alla fine, con il tempo, del Luchino ci siamo innamorati tutti. Sabato
il Luchino non ha fatto goal, ma lo ha fatto. Nel senso che ha impedito al
Bureglio di pareggiare, con un recupero prodigioso e negando il goal in una
situazione che dire già decisa è poco. Ben ha fatto il Bracchio a non
sottovalutare gli avversari, non mi spiego proprio la posizione in classifica
(ultimi con 2 punti), con la tenacia, la forza e la tecnica che hanno messo sul
campo. In ogni caso partita dura e senza Scara squalificato ancor di più. Ma
ogni tanto penso che, per crescere, questa squadra debba anche cavarsela da
sola, anche se tanto deve al bomber quanto il bomber deve alla voglia, alla
corsa, alla forza, al non mollarla mai (la partita) di tutti gli altri. Un modo
nuovo o un giro lungo per rispolverare il famoso motto dumasiano: tutti per uno
e uno per tutti. Così, un Bracchio sempre avanti con Yan (ma che corridoio trova
Poletti? assist doc direi) e un doppio Pizza (finalmente!!) sveglio e rapace,
subisce sempre il pari da un doppio Pazzaglia bravo sempre a girarsi sul destro,
ma tiene l’ultimo vantaggio con le parate di Berghi (ma che portiere sta
tirando fuori Antonino?) e un collettivo d’acciaio inox. Poi, il fatto che, ad elogio singolo e collettivo,
eleggo a simbolo di giornata. Corner rossoverde,
la palla finisce a Nick che sbuccia il tiro al volo, il Bureglio riparte, la
difesa è scoperta; due, tre tocchi e sono di là, Luchino riparte come un
fulmine, anche Fede è superato ma arriva lui e respinge il tiro ormai sicuro
dell’avversario. Il nostro 10 non è Diego, Michel, Valentino, Gianni o Leo ma
ha un cuore grande ed è una saetta. Il nostro 10 non lo cambiamo con nessuno. Quindi
alla domanda che faceva Ian McKaye nella prima canzone del disco “Red Medicine”
degli indimenticati e indimenticabili Fugazi, e che era: “Do you like me?” decisi
si deve rispondere sì, tu mi piaci.
Kurt Logan
brano
tratto da “La gazzetta di Boscopiano” del 03-11-2013
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