15 ottobre 2013

PICCOLO BECCO CRESCE





Campionato Open Calcio a 7 – Girone D – 4 a giornata andata
FERIOLOGLOBAL - F.C.BRACCHIO = 5 - 6 
Baveno, 12 Ottobre 2013 h.17,30


Ci sono partite che segnano una svolta. Un punto d’arrivo in una fase di crescita, d’impegno, di lavoro. Ti si chiede di fare una cosa e, se hai l’umiltà di farla, di metterti a disposizione anche solo per poco tempo in una partita di 60 minuti, dove oltre a te ci sono altri 13 compagni di squadra (portieri esclusi) ansiosi di scendere in campo e di fare bene, allora vuol dire che quella squadra ha nel suo arco più di una freccia. In più c’è il carattere, che al Bracchio non è mai mancato. Che poi con il carattere non è che ci fai un granché, però se ti graffiano in faccia con le unghie sporche e la ferita ti brucia, se hai il carattere di placare quel bruciore, di far sì che non ti annebbi il cervello, se lasci che diventi linfa e poi forza, l’avversario te lo metti in tasca e buonanotte. Ne avevano parlato un po’ tutti in settimana: la partita a Baveno poteva segnare il cammino della squadra per il prosieguo della stagione. Mister, bomber e capitano avevano rilasciato dichiarazioni sul fatto che dopo la sconfitta a Rumianca e le due vittorie interne, per capire il valore del Bracchio bisognava andare a Baveno contro il FerioloGlobal a fare una bella partita. I ragazzi avevano testato il campo in amichevole dieci giorni prima, sapevano che giocare in 7 in quella distesa verde sintetica sarebbe stato difficile, avevano parlato delle misure da adottare e dell’attenzione da metterci e il mister, non sapendo bene le caratteristiche dei feriolesi, era andato giù cauto con Lele-Nick-Walter dietro Yan e Sven in mezzo e Scara là davanti. Prudenza prima di tutto. Ma dopo 6’54” i gialloblu erano avanti 3 a 0, tripletta di Andrea Ferrari (origini mergozzesi doc) e i bracchiesi avevano tre graffi profondi in faccia. Il mister/guardalinee non sapeva cosa dire e faceva tristezza così lontano dalla panchina. Dopo qualche altro minuto di sbandamento, finalmente tuona: “Ok facciamo come i bambini. Nick il 15, Walter l’11, Lele il 9, Sven il 4, Yan il 10. Vediamo se loro sono più di noi !!!”. E da lì i rossoverdi hanno cominciato a giocare, tanto che alla fine del primo tempo il risultato era ribaltato 3 a 4. Yan era entrato in area come un Bale biondo per la prima rete su imbeccata meravigliosa del bomber, Scara in rovesciata (si anche in rovesciata) aveva fatto il secondo e poi il terzo su punizione con la barriera avversaria che si apriva colpevolmente e Fabiano di potenza alla sua maniera aveva sancito l’incredibile vantaggio bracchiese. Nella ripresa il Bracchio continua a stare in attacco ma il doppio vantaggio non arriva, così su punizione tirata da Danelli e deviata da Delconte “i muli” (simbolo feriolese, mica sfottò !!!) pareggiano. Attimo di gelo ma i ragazzi di Stoto, in evidente stato di esaltazione, si riportano in vantaggio (Scara) e allungano con un contropiede iniziato da Luchino e finalizzato da Yan con un rasoterra micidiale all’angolino. Inutile il quarto goal di Ferrari a 20 secondi dalla fine, poco dopo al sig. Beber Andrea di Gravellona Toce non rimaneva che sigillare la partita col triplice fischio. Due battute prima di chiudere, complimenti a tutti ma di più a un terzetto che sotto ai riflettori ci va poco: Pizza, Fabiano e Luchino che, in maniera diversa, hanno lavorato all’oscuro e sono stati per me determinanti. Chiedo scusa a Louisa May Alcott per il titolo di questo pezzo ispirato al suo celebre romanzo.

Kurt Logan
 

Brano tratto da “La gazzetta di Boscopiano” del 13-10-2013

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