
Campionato Open Calcio a 7 – Girone D – 3 a giornata
andata
F.C.BRACCHIO - VICTOR ARGENTERIA EUROPA = 3 - 1
Bracchio, 5
Ottobre 2013 h.15,00
Momento
imprecisato del primo tempo, azione d’attacco dei padroni di casa, Scara tira
d’istinto, ribatte un difensore. La palla tocca di nuovo il centravanti
rossoverde e finisce sul fondo. L’arbitro, il poco comprensibile sig. Beber di
Gravellona, dà il corner. Scara, che è gentlemen vero, dice all’arbitro guarda
che l’ho toccata io e tutto si aggiusta. Timidi applausi sugli spalti. Momento
imprecisato del secondo tempo, stessa scena, stessa porta, ma a parti inverse.
Così il Perelli-Paradisi n°5 avversario nega, dopo azione d’attacco, di aver
toccato la palla per ultimo. L’avevano visto tutti, escluso l’arbitro, che ovviamente
concede il corner. Giocatori nervosi gridano vendetta. Dall’angolo esce una
parapiglia che si risolve con un calcio di punizione dal limite per gli ospiti.
La punizione c’è, ma giocatori nervosi gridano vendetta per l’episodio
precedente. Ora, a Bracchio un calcio di punizione dal limite dell’area è meno
distante dalla linea di porta che un rigore, ma Perelli Paradisi che nel primo
tempo aveva portato avanti i verbanesi proprio su calcio piazzato, decide che
ha già dato, e tira sulla barriera. Un lungo pezzo introduttivo solo per dire
che il Bracchio conquista combattendo con unghie e cornate tre punti difficili,
anche se casalinghi, contro una squadra tenace che non ha concesso nulla, che ha
“spaventato” i nostri con tanta aggressività e prendendo forza dal vantaggio
ottenuto dopo una ventina di minuti. Sarà alla fine l’unico tiro nello specchio
della porta “serio” di tutta la loro partita. Il Bracchio del primo tempo gioca
poco, e quando lo fa vede i tentativi
respinti dall’ottimo Cantalupi, estremo difensore dei verbanesi che sfoggiano
un divisa tutta nera. Nel secondo tempo il registro cambia, il Bracchio
convoglia le energie sul campo, non le disperde nervosamente e fa tre goal. Il
primo su punizione dal limite (Scara non perdona) il secondo e il terzo nella
seconda metà della ripresa, grazie a Yan e di nuovo Scara. Ottimo come detto
Cantalupi, fino a quando, visto l’ambiente e il periodo non decide di uscire
dalla porta e andar per funghi. Così sono venute le reti rossoverdi con il
potente destro del biondo Yan che si insacca nell’angolo a porta vuota dopo
mischia in area e il portiere a spasso, e il dolce pallonetto di Scara che
uccella facilmente l’ultimo baluardo avversario in libertà poco vigilata per il
campo. Parate, occasioni mancate, un paio di legni, un clamoroso salvataggio
sulla linea, anche uno per gli avversari a essere onesti, sul 2 a 1, sventato
da Lele Delconte, la vittoria ci sta tutta ma è bene che i giocatori di casa
ricordino che qui non regala niente nessuno, neanche un corner. Lezione da
imparare, “It’s Hard To Be A Saint In The City” cantava il Boss giusto 40 anni
fa. Vale ancora.
Kurt
Logan
Brano
tratto da “La gazzetta di Boscopiano” del 06-10-2013
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